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Paolo Vitale

PITTURA | LAZIO

Paolo Vitale è nato nel 1989 a Roma, dove vive e lavora. Nel 2012 vince il concorso “Un creativo al giorno” per una borsa di studio in Illustrazione e Arti Visive per l’Istituto Europeo di Design di Roma. Nel luglio 2017 il Baronato Quattro Bellezze ospita la sua prima personale. A ottobre 2019 è mediatore culturale dell’opera “Add color (Refugee boat)” di Yoko per la mostra “Della materia spirituale nell’arte” al Maxxi di Roma. Nel 2020 è assistente alla cattedra di Pittura di Vincenzo Scolamiero all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove a ottobre 2021 consegue la Laurea Specialistica in Pittura. Partecipa alla XXXII Edizione del Porticato Gaetano, vincendo la rassegna con l’opera “Mondo Rosso” acquisita dalla pinacoteca comunale di Gaeta a maggio 2021. Da luglio a novembre dello stesso anno lavora negli spazi laboratoriali di Castro, a Roma. Nella settimana della Rome Art Week 2022 espone alla Galleria Borghini Arte Contemporanea insieme ad Alice Colacione col progetto “IO SCORRO”, ideato dagli stessi con la cura di Livia Giuliani ed Elena Marsan. Insieme ad altri cinque artiste e artisti è tra i fondatori di Rione Placido, laboratorio artistico indipendente nel quartiere Pigneto di Roma. A giugno 2023 assieme ai membri del Rione cura e partecipa alla mostra “Affinità Elettive”. Con il collettivo Rione Placido partecipa alla Rome Art Week 2023 con il progetto “Inarrestabili Latitudini dell’Antropocene”, e nell’aprile 2024 al la collettiva “Il cielo è nel ghiaccio” presso la Kou Gallery di Roma, entrambi gli eventi a cura di Greta Alberta Tirloni.

Descrizione progetto in concorso

Il lavoro di Paolo Vitale è la sintesi di un processo narrativo in fieri, dove figure indefinite emergono e si stratificano nello spazio pittorico come attori sul proscenio. Echi di suggestioni letterarie, visive e musicali delineano una mitologia privata alla quale il titolo delle opere fornisce spesso una chiave di accesso e di lettura. L’approccio è insieme spontaneo e meditato, veicolando l’impulsività del momento in una ragionata progressione operativa aperta all’imprevisto che si adegua ai diversi supporti scelti (carte, tessuti, tappezzerie): l’impetuosa aggregazione di questi elementi scandisce il ritmo di una composizione che si snoda nel tempo, oltre che nello spazio.
Elaborando gli spunti offerti dalle sovrapposizioni di segno e colore l’obiettivo è raggiungere un irripetibile combinazione di piani e gesti, originati dall’alternanza di superfici di materiali diversi, dando forma ogni volta ad un microcosmo visivo autonomo e finito.

Abstract: Il lavoro di Paolo Vitale è la sintesi di un processo narrativo in fieri, dove figure indefinite emergono e si stratificano nello spazio pittorico come attori sul proscenio. Echi di suggestioni letterarie, visive e musicali delineano una mitologia privata alla quale il titolo delle opere fornisce spesso una chiave di accesso e di lettura. Privilegiando una schietta capacità di adattamento aperta all‘imprevisto, l’approccio all’opera è spontaneo: un processo profondamente impulsivo che si adegua ai diversi supporti scelti, carte, tele o tessuti di recupero cuciti insieme. L’impetuosa aggregazione di questi elementi scandisce il ritmo di una composizione che si snoda nel tempo, oltre che nello spazio.

Elaborando gli spunti offerti dalle sovrapposizioni di segno e colore l’obiettivo è raggiungere un’irripetibile combinazione di piani e gesti, dati dall’alternanza di superfici di materiali diversi, dando forma ogni volta ad un microcosmo visivo autonomo e finito.