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Sofia Bucci

FOTOGRAFIA |

Sofia Bucci, classe 1991. Fotografa e rilegatrice di libri. Ha conseguito il master presso la Scuola Romana di Fotografia nel 2013, insegna fotografia e legatoria giapponese e copta. Ha vinto il 1° premio ISO600 – FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ISTANTANEA 2017 presso il MAMBO – Museo Arte Moderna, Bologna, 1° Premio d’Arte Internazionale ARTPRIZE 2011 presso la Domus Talenti, Roma, “ImpossibleTalent Prize, presso ISO600-Festival della Fotografia Istantanea 2012, Milano , 2° posto {corpi}, campus Einaudi, Torino, Vincitrice SlideLuck, Prato, 2017 e del concorso LimesImages, Menzione d’onore per il Cascina Farsetti Art 2013 presso Villa Doria Pamphilij, Roma, Finalista Premio d’Arte città di Fiuggi 2012, Finalista tra i 45 best dummies del Self Publish Riga 2014, Finalista tra i 110 libri d’artista dell’anno ART BOOKS WANTED International Award 2014, Praga, Finalista e sesta classificata per il Best Art Vinyl 2015 con la cover dell’EP “Il Branco”. Scatta foto. Terrestri e terrene come lei, con la consapevolezza che la sua adesione al suolo è una zavorra e non solo una forma di legame appassionato alla realtà

Descrizione progetto in concorso:

“Anatomia” è una serie di polaroid in bianco e nero, che riproducono fotografie porno amatoriali trovate e rifotografate, sulle quali poi l’artista interviene censurandole con il ricamo fatto a mano. Entrano in scena diverse dinamiche ed elementi, ognuno con le sue implicazioni: l’atto di rifotografare un’immagine già esistente, l’intervento manipolatorio del cucire, infine il tema della censura. La censura colorata aggiunta da Sofia Bucci infatti fa chiarezza, finge di nascondere solo per rivelare. Nella sua nitidezza e realtà, si staglia su immagine sfocata, astratta e imprecisa e la rende inequivocabilmente pornografica. Le immagini di corpi altrui vengono da lei riprese, rifotografate e manipolate, trasformate in qualcosa di diverso che apre un mondo nuovo, una rete di significati di cui l’immagine è solo la partenza. Corpi davvero estranei quindi, ed estraniati, quasi resi irriconoscibili e poi di nuovo riconosciuti grazie ad un intervento di manipolazione.

“Ecco dove Gorgone urla e rinasce, nelle pieghe venose che la carne riscalda, negli occhi fantasma già pieni di nero; tra le cosce si aprono regioni dove il desiderio migra come stormi che il pensiero costruisce: cacciagione che odora di natura, servita su tavolate nel mezzo dei boschi della Borgogna; si mangia con le mani, ci si lascia sporcare e dei resti si nutre la voglia: un’arancia spaccata sul comodino. Si leccano le dita, ma pur sazi, ne vogliono ancora: aver fame con la nausea, ecco il porno, bere per la sete l’albume dell’uovo.” (Gabriele Romani per Sofia Bucci)