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Rebecca Lena

VIDEOARTE |

Rebecca Lena, nata a Prato nel 1992, laureata in Design presso l’ISIA FIRENZE – Istituto Superiore per le Industrie Artistiche.

Dal 2015 lavora freelance come videomaker e fotografa.

Nel 2015 pubblica un progetto fotografico col Gruppo Polaroiders in “Impossible Time, L’impredibile mondo della fotografia istantanea”, edito da Postcart Edizioni.

Il primo libro, “Racconti della Controra” (edito da Talos Edizioni, pubblicato nel 2017, terza ristampa nel 2022) prende il nome dall’omonimo blog raccontidellacontrora.com (6000 followers) che ad oggi continua a proporre testi brevi in prosa “poetica” accompagnati da lavori fotografici.

Bassista nella band fiorentina alternative rock/heavy pop “God of the Basement”, pubblica il primo album, omonimo, nel 2018 con l’etichetta Alka Records; il secondo album “Bobby is Dead”

esce il 25 giugno 2021 con l’etichetta Stock-a Production gestita da un collettivo internazionale

che si muove tra Europa e Sud America.

Attualmente si occupa di videoart e creazione di contenuti video.



Descrizione opera

Flørli 1

Video full hd, 1 min – 2023

Flørli 1” nasce da un percorso di residenza artistica “Elsewhere-When” ideato da Heine Avdal & Yukiko Shinozaki a Firenze, Maggio 23 in Norvegia. 

All’interno del paese di Flørli, fra i fiordi norvegesi, sei performers uniscono improvvisazione e astrazione in una ricerca sul corpo nello spazio naturale, attraverso un dialogo in progress e un tentativo di interazione con l’ambiente.

La ricerca video non si limita a mostrare ciò che accade, ma seleziona e filtra – tagliando lo spazio tridimensionale – alcune figure rilevanti, le accosta fra loro dentro una narrazione dinamica, dettata da un’alternanza di suoni ambientali e connessioni visive fra corpo e ambiente.

I protagonisti improvvisano con i materiali e con lo spazio, ma è il videomaker che interpreta l’azione determinando cosa “è” e cosa “appare”, ritaglia le sue figure e le cuce attraverso il tempo, riempiendo buchi o creando piccole voragini di senso. Ciascuno, performer e videomaker, si mostra portatore di un segreto intimo diverso, ignoto agli altri e pure a se stesso.

I protagonisti improvvisano con i materiali e con lo spazio, ma è il videomaker che interpreta l’azione determinando cosa “è” e cosa “appare”, ritaglia le sue figure e le cuce attraverso il tempo, riempiendo buchi o creando piccole voragini di senso. Ciascuno, performer e videomaker, si mostra portatore di un segreto intimo diverso, ignoto agli altri e pure a se stesso.