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Noemi Maini

DANZA |

Noemi Maini è una giovane danzatrice e coreografa di origini sarde. Si avvicina al mondo della danza contemporanea in età adolescenziale senza più separarsene, conseguendo il diploma triennale per danzatori e coreografi presso l’Accademia Europea di Danza a Roma nel 2022. Successivamente sceglie di trasferirsi all’estero, a Madrid, dove fa parte della Junior Company della scuola Elephant in the Black Box (2021). Noemi è sempre in cerca di nuovi stimoli, perciò prosegue la sua ricerca frequentando il MoDem Pro nel 2023 presso Scenario Pubblico, Compagnia Zappalà Danza. Consegue il certificato da Trinity Inc. a New York per il Move program nel 2023. 

La ricerca di un linguaggio coreografico personale si evolve durante gli anni, iniziando a prendere forma recentemente con la creazione del collettivo no.è.m(i)a. Nel suo lavoro prevale l’aspetto filosofico e oggettivo dell’esperienza, inteso come il contenuto ideale degli atti, sviluppandolo in una ricerca collettiva di movimento. Continua a formarsi seguendo gli studi universitari di Teatro, Cinema e Media presso La Sapienza di Roma, avvicinandosi al teatro e alla regia, per essere dunque più completa nel suo lavoro. 

Ha partecipato alla creazione coreografica di Laura Hengolm nel ruolo di storyteller, presso The Place Studio a Londra, in occasione del Resolution Festival del 2022. Collabora come performer per FuoriMargine, centro di produzione della danza in Sardegna. Partecipa al festival Face.Off nel 2023 nella sezione giovane coreografi e nello stesso anno porta in scena una sua creazione coreografica alla Fordham University (New York).

Progetto Coreografico: OBLIO

Inevitabile è tutto ciò che non si può evitare; imposto da fattori che, prevedibili o fortuiti, è ugualmente impossibile correggere o limitare. Nella vita ci sono parecchie cose e avvenimenti che consideriamo tali: ci lasciamo trasportare dall’oblio, dai pensieri oscuri che portano a riflettere sul Noi. Chi siamo? Chi eravamo? Chi diventeremo? Il dubbio esistenziale ci tiene appesi sopra il buco nero dell’oblio, sospesi tra l’Io e il Noi, creando il lutto gioioso dell’attesa del cambiamento.