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Mirko Sperlonga

FOTOGRAFIA |

Mirko Sperlonga è un fotografo e artista nato nel 1995 a Terracina. Attualmente basato a Roma. Fin da giovane ha sviluppato un legame insolito e personale con la fotografia, mostrando una grande curiosità e sensibilità. Nel suo lavoro, Mirko utilizza un’approccio narrativo documentaristico che si mescola con il linguaggio della moda contemporanea.Le sue fotografie sono caratterizzate da una forte minimalità concettuale, che cattura l’attenzione dell’osservatore senza esitazione. Mirko Sperlonga è un artista che sa creare immagini che comunicano emozioni e storie, utilizzando uno stile unico e distintivo.

Il concetto astratto di perfezione, imposto dalla società contemporanea, è un costrutto artificiale che formalizza canoni estetici irrealistici, generando pregiudizi e un profondo senso di inadeguatezza. Il corpo, soprattutto quello femminile, è sempre sotto una lente d’ingrandimento giudicante, che impone stereotipi e condanna ogni differenza rispetto agli standard. Così quello di Francesca, Fatima, Claudia e Desirè diventa un vero e proprio atto di ribellione, all’insegna della bellezza inclusiva e del diritto di vivere con gioia l’unicità del proprio corpo. L’immagine, in particolare la fotografia come indagine diretta sulla realtà, ha una responsabilità cruciale nel veicolare l’interpretazione dei corpi: avendo il potere di rafforzare le distorsioni degli stereotipi, o meglio di scardinarle definitivamente, il ruolo del fotografo non pu essere neutrale.Obiettivo del progetto “Legami” è quindi quello di sensibilizzare l’interlocutore al rispetto per la natura umana, che nella diversità e nella complessità nasconde la sua ricchezza.I quattro protagonisti degli scatti non si conoscevano prima di iniziare il progetto: il primo impatto relazionale è stato quello dell’incontro fortuito tra i loro corpi, che si sono fermamente opposti a ogni tentativo di categorizzazione o omologazione. Meravigliosi corpi “non conformi”, che sono diventati lo specchio in cui quattro donne sconosciute hanno potuto riconoscersi, reciprocamente, attraverso le rispettive differenze e unicità. Da qui si è creato un sottile legame tra loro, un’intima atmosfera di esplorazione dell’altro e di se stessi.