Mirko Pelliccia è un artista digitale nato a Roma nel 1996.
Dal background di studi in architettura si concentra sull’arte multimediale, di cui esplora diversi campi. Il suo lavoro è il risultato di un’indagine semiotica sul rapporto tra spazio architettonico e virtuale, sfruttando le possibilità delle nuove tecnologie per costruire particolari esperienze. Elementi naturali e fenomeni quotidiani vengono spesso analizzati, destrutturati e ricontestualizzati in nuovi spazi.
I soggetti subiscono dunque un processo di sublimazione che li rende semplici forme in movimento, di solito con un rapporto diretto con il suono nelle sue forme più essenziali.
Le sue opere sono frutto di una continua sperimentazione con tecnologie e software diversi, il che gli permette di avere un approccio libero e focalizzato sulle idee.
Questa ricerca è narrata attraverso l’uso di vari linguaggi, dall’installazione alla videoarte.
Sinossi:
“Mesoglea” prende il nome dalla struttura gelatinosa che si trova tra gli strati di tessuti di diverse specie di invertebrati marini, in particolare celenterati e poriferi. Nelle meduse la mesoglea è quella sostanza trasparente che da la struttura all’organismo. Funzionando come uno scheletro molle, le permette di mantenere una forma e le impedisce di collassare su se stessa.
Questo concetto è posto alla base dell’opera, in cui si cerca di estrarre e riprodurre l’ambiente e gli organismi marini nella loro essenza, concentrandosi sull’atmosfera eterea che li contraddistingue.
Catturando il loro movimento, questi vengono posti in un contesto estraneo e asettico che permette di concentrarsi sui soggetti, che assumono caratteri alieni e astratti.
