Giulia Trippetta
TEATRO |
Giulia Trippetta, classe 1989, studia presso la scuola “La scaletta” di Gianni Diotajuti e nel 2012 viene ammessa all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D'Amico diplomandosi nel 2015 a pieni voti.
Nel 2016 vince il Premio Hystrio alla Vocazione e nello stesso anno lavora con Pierpaolo Sepe ne“I due Gentiluomini di Verona”.
Nel 2017 vince il Premio Imaie come migliore attrice per lo spettacolo “S.P.E.M.” e nello stesso anno va in scena prima con Arturo Cirillo in “Notturno di donna con Ospiti” di Annibale Ruccello,per la regia di Mario Scandale, e poi è al fianco di Roberto Rustioni nello spettacolo “Idiota” di Jordi Casanovas. Nel 2018 è in scena nella rassegna Trend con “Yellow moon”di David Greig con la regia di Mario Scandale. Viene poi diretta da Silvio Peroni in“Crescendo” di Luke Norris e nel 2019 da Arturo Cirillo in “Orgoglio e pregiudizio”. Nel 2020 è inscena alla Corte Ospitale con lo spettacolo finalista di Forever Young “Canaglie”di Giulia Bartolini.
Nel 2021 viene diretta da Giorgio Barberio Corsetti ne “La metamorfosi” di Franz Kafka e in“Metamorfosi Cabaret”; dal 2022 torna in scena con Arturo Cirillo nel suo “Cyrano”.
SINOSSI
Una lavagna in scena, una sedia di scuola, una donna vestita anni ’50.
Ci racconta la storia di una ragazza giovane e piena di sogni, in un mondo vecchio quanto un cartellone pubblicitario ormai sbiadito, diventa poi la docente di un singolare corso di comportamento e buone maniere: il suo è un seminario intensivo (solo per donne) di preparazione al matrimonio dal titolo “Si può far”.
Il corso è volto all’istruzione delle giovani aspiranti sposine affinché comprendano e imparino le regole base per poter diventare delle mogli perfette, totalmente al servizio del proprio uomo.
Chi è questa donna? Qual è la sua storia? Cosa si nasconde dietro la maschera di donna perfetta?
Crede davvero alle regole che impartisce con tanta dedizione, o è semplicemente vittima di un sistema che la accetta solo perché sottomessa a stereotipi e chili di mascara?
E può questa donna, uscita da un’epoca che sembra non appartenerci più, parlare alle donne di tutti i tempi?