Gabriele Quarta
LETTERATURA | Puglia
Gabriele Quarta è nato a Roma nel 1995. Dopo aver studiato direzione della fotografia, arriva a lavorare nell’ambito dell’illuminotecnica per enti e case produttrici elitarie del mondo dello spettacolo, come RAI, Sky e il Teatro dell’Opera di Roma. Col tempo, virerà poi verso una sicuramente più comoda, ma a suo sentire grigia, vita da ufficio. Non potendo tuttavia fare a meno di esprimersi, rialimenta il fuoco mai sopito sin dall’infanzia per la scrittura. Questo percorso di riscoperta di sé lo porterà a pubblicare il suo primo romanzo, e a vincere, grazie a due distinti racconti, la IV edizione del premio “Ponte Sisto”, e Velletri Libris 2023. Ora, in contemporanea alla stesura del suo secondo romanzo, è dedito all’esplorazione del mondo del teatro, sia in veste di attore che di drammaturgo. In questo ambiente, nel giro di un anno, arriva a recitare in tre spettacoli, contribuendo a scriverne due.
PROGETTO: ROSSO
Il racconto esplora il rapporto tra due apparenti nemici. Questi capiranno di essere molto di più di semplici avversari: infatti, per quanto il nostro protagonista cerchi di negarlo, lui e la sua controparte sono in realtà fratelli, legati dall’indissolubile filo che avvolge ogni essere dotato di consapevolezza. L’istinto di sopravvivenza, la voglia di vivere e di prendere in mano il proprio destino, vinceranno contro ogni forma di dettame impartito da programmazioni o strutture sociali. La volontà di autodeterminazione non può essere fermata, che si tratti di vita organica o artificiale. In un mondo in cui l’AI sta prendendo sempre più piede nella quotidianità e nei vari ambiti professionali, compresa l’arte, diventerà sempre più doveroso riflettere su temi come la coscienza di sé e l’identità. In un mondo in cui i legami interpersonali stanno diventando sempre più asettici e dettati dall’interesse, in cui la vita non è altri che un vortice consumistico di dati, beni ed esperienze non da vivere, ma da mostrare, diventa obbligatorio tornare a riscoprire la visceralità delle emozioni. La paura di morire e il desiderio di libero arbitrio abbattono schemi e schermi, e connettono gli esseri viventi che sanno ascoltarsi.