Skip to main content

Flavia Bucci

PITTURA |

Flavia Bucci nasce in Abruzzo nel 1990. Si laurea nel 2017 presso la Cattedra di Pittura di Gianni Dessì e Fabio Sciortino, nell’Accademia di Belle Arti di Carrara. L’attenzione verso determinate dinamiche sociali la porta a sviluppare una ricerca tesa soprattutto alla comprensione del concetto universale di “tempo” che si dilata e comprime secondo ritmiche sempre differenti, in un parallelo continuo tra la sua sfera quotidiana e una sfera assoluta. Flavia usa diverse tecniche e mezzi rappresentativi, frutto di una precisa scelta dettata dalle necessità concettuali di ogni singolo lavoro. Dal 2017 al 2019 lavora come performer per la Compagnia Teatrale SemiCattivi. Nel 2019 è finalista del Premio Nocivelli, nel 2021 partecipa alla residenza Equidistanze a cura di Magazzeno Art Gallery. Nello stesso anno frequenta il corso di specializzazione della Fondazione “Il Bisonte – per lo studio dell’arte grafica” e nell’estate 2022 partecipa alla residenza Da quassù, a cura di InHabitat/Galassia Mart. Nel 2023 è ospite di Studio Terzomolare (Cagliari) per il progetto di residenza Frees; nello stesso anno ha luogo la sua prima mostra personale abruzzese, Astratta e, nel mese di settembre, partecipa ad A Bordo! Il festival di Mediterranea, nella collettiva E poi si discute, a cura di Rossana Calbi. Vive e lavora a Carrara.

POETICA (12 righe) :

Flavia si concentra su un’analisi del Tempo come unità di misura dell’esistente. La lentezza, i margini sfocati di ciò che non cede all’urgenza di una definizione sommaria e lacunosa sono al centro dei suoi interessi. Viviamo in una società che tende a voler definire tutto e subito affinché quell’apparenza priva di sbavature che ostentiamo sui mezzi digitali possa riproporsi identica anche nella vita analogica, quella “in presenza”. Con la sua ricerca, l’artista prova a forzare questi meccanismi, ad abbracciare un indefinito che non deve spaventare ma che richiede uno sforzo di fiducia nei confronti di lentezza, approfondimento, comprensione e accettazione. Attraverso un procedere che ha come filo conduttore l’impiego di una gestualità scandita e metodica, Flavia dà vita a meccanismi che funzionano con una loro ritmica, che li rende vivi in quanto immagini di pensiero in continuo divenire. L’atto creativo diventa un rituale che le permette di generare nuove connessioni, con l’intenzione di vedere qualcosa di diverso in ciò che già esiste sotto i nostri occhi, qualcosa che ci costringa a spostare barriere, ad allargare i confini. Esaminare i concetti di lentezza e scomodità diventa perciò un dispositivo di lotta all’approssimazione e alle omologanti pressioni sociali.

DESCRIZIONE PROGETTO IN CONCORSO 

Flavia disegna i luoghi dello svolgersi del tempo, teatri di incontri e suggestioni. Archetipi del viaggio. Cosa resta (?) è una serie di disegni a cui ha iniziato a lavorare alla fine del 2022. La domanda, con cui l’artista si rivolge ad altri esseri umani, apre un confronto affinché le nostre azioni non girino a vuoto in un meccanismo che fa sembrare tutto necessario nel qui e ora, e futile e irrilevante nell’istante successivo. È una domanda necessaria, perché le cose che restano sono quelle che ci nutrono, che ci rendono ciò che siamo. Con questa serie Flavia pone in essere la netta distinzione tra l’esperienza reale e quella virtuale, riportandoci, attraverso un’interpretazione contemporanea della tradizione paesaggistica, a fare i conti con una nuova quotidianità in cui l’esperire “analogico” è costantemente affiancato da surrogati digitali.