Ettore Marinelli
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Ettore Marinelli è nato, è cresciuto e si è formato nei laboratori della Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, un’azienda storica, a conduzione familiare, che fonde campane sin dal medioevo. Ettore, classe 1991, ne rappresenta la 27esima generazione. Ha sempre partecipato alle attività della fonderia osservando e studiando la nascita di ogni pezzo artistico, dalla creazione in argilla all’ eternazione nel bronzo, fino alla cesellatura. Dotato di grande talento, incisivo ed immediato nelle sue creazioni, pur giovanissimo ha realizzato moltissime sculture per la committenza privata e molti monumenti ammirati nelle piazze e nelle chiese in Italia e all’estero. Non ancora ventenne ha realizzato la sua prima opera pubblica, “ la lampada di San Francesco” posta a Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Durante l’ Anno Santo della Misericordia ha realizzato due sculture in bronzo di circa 3 metri raffiguranti il Cristo Misericordioso, una terza è stata fusa nell’Aprile del 2021.
Nel 2015 ha brillantemente ottenuto la Laurea Specialistica in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
In seguito ha continuato a frequentare l’ambiente accademico in qualità di Cultore della Materia
(Tecniche del marmo e delle pietre dure).
Ha partecipato a diversi convegni e insegnato come professore presso l’Azienda familiare e licei artistici, le tecniche di fusione e formatura e le caratteristiche dei metalli. Le sue sculture sono state esposte in mostre personali e collettive a Parigi, dove ha vissuto e studiato per il progetto Erasmus, New York , Roma, Venezia(stage Biennale di Venezia con Nino Longobardi), Napoli, Valona e frequentemente nel suo Molise.
Ovunque ha ricevuto grande consenso di critica e Vittorio Sgarbi ha desiderato visitare il suo laboratorio apprezzando l’originalità delle sue opere, recensendole con entusiasmo e ospitandole in alcune mostre da lui organizzate.
Nel settembre 2020, in piena pandemia, è stato inaugurato nel porto di Civitavecchia l’imponente monumento“Il Bacio della Speranza”, una delle sue opere più intense, significative e di rilievo.
Precedentemente in un altro porto, quello di Ancona, era stato collocato un grande bassorilievo commemorativo della partenza di s. Francesco partito da lì per l’Oriente.
L’atavica esperienza nell’antico laboratorio insieme agli studi accademici e a una vena autentica piena di dinamismo ed espressività fa di Ettore Marinelli uno scultore raro, puro, completo e distinguibile.
CONCEPT Ettore Marinelli
Ettore Marinelli è un giovane artista molisano che grazie alla sua abilità riesce a plasmare con maestria busti ed opere monumentali, alcuni dei quali ubicati in piazze, parchi ed aziende italiane ed estere. Un artista che lavora febbrilmente, di getto e senza alcun ripensamento, creando opere originalissime.
La tecnica prevalentemente usata è “a cera persa” laddove la cera lascia spazio nella fase finale della lavorazione alla calda ed immortale colata di bronzo. A partire dalla creazione del modello iniziale e applicando della cera morbida su dei fili di ottone, si forma il calco in gesso per sciogliere le cere e procedere con la fusione, terminando con la cesellatura e la formazione della patina, fondamentale per dare l’impressione di antico all’opera. Marinelli esprime il suo talento personale nel sagomare a mani nude e con tocchi veloci i prototipi in argilla modellando la materia in forma classica.
L’opera artistica dello scultore rappresenta una realtà onirica e trascendentale che va oltre ciò che l’osservatore è in grado di guardare. L’artista realizza una varietà di bronzi con diversi soggetti, dagli animali simbolici alla crocifissione in una metamorfosi frutto di un groviglio di forme, delicate ed armoniose, che solo la “bellezza del bronzo” riesce a rendere appieno.
La sua è un’arte con un’essenza profonda che si avvicina molto a quella dei grandi Maestri del Movimento Futurista come Umberto Boccioni, Giacomo Balla e Alberto Giacometti, artisti che, partendo da un dinamismo plastico, approdano all’assoluta e completa abolizione della linea finita e dell’idea della statua chiusa con un’ espansione di quei volumi in ritmi avvolgenti centrifughi e centripeti.
E’ un’arte fatta di assemblaggio materico con un dinamismo avvolgente e strabiliante. Guardando le sue opere non si fa altro che riuscire a percepire energia, movimento, tensione, come se l’artista fosse spinto da una forza che lo costringe all’azione, quasi incapace di rimanere fermo.I suoi bronzi ben si adattano ad una frase che scrisse Filippo Tommaso Marinetti su Umberto Boccioni: “Ha un’anima avventurosa e inquieta di lottatore, attratto di volta in volta dall’azione violenta e dal sogno”.
La sua produzione artistica è un viaggio immaginario nella Grecia ellenistica che affonda negli archetipi del bello, fonte di ispirazione dei maggiori artisti contemporanei. La scelta di raffigurare questi soggetti nasce dal suo amore verso l’antico e dal desiderio di sfida con il tempo che volge a suo piacimento l’essenza delle cose. I suoi animali incarnano il ritorno di un passato che è già presente e futuro; comuni animali resi preziosi ed immortalati dal bronzo come reperti e statue antiche restituite dagli abissi alla contemplazione dei viventi.