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Elena Fanelli

DANZA |

ELENA FANELLI, classe 1995, nasce in un piccolo paesino in provincia di brindisi,  Francavilla Fontana, inizia a studiare danza all’età di 9 anni, studiando danza classica moderna contemporanea e urban.

Dal 2018 si trasferisce a Roma per perfezionare i suoi studi presso la Damnedhouse studiando con vari insegnanti della scena come Shady Salem e Beatrice Alessi, diplomandosi nel 2021.

Ballerina e coreografa emergente nel campo delle contaminazioni e della danza contemporanea,sempre alla continua ricerca del movimento attraverso basi contemporane e urban. 

Insegnante presso il percorso di formazione Damnedancers.

Performer per la performance ”ALESSIO” di Nico Vascellari al Salone dei Cinquecento

-finalista circle italy (contemporary battle) Roma

-vincitrice artkeys prize come miglior performance (19-11-22)

-vincitrice della battle di contemporaneo “Circle” per la tappa di Torino. 2022 e 2023 Finalista per la tappa di Roma.

-Vincitrice insieme al gruppo Damnedancers e d.d.six di varie Competizioni come WOD ITALIA E SVIZZERA, THE ONE.

-primo posto come miglior coreografa per la competizione “Connessioni dinamiche-2021” con il passo a due “La verità si conquista” e lo stesso nel 2022 con la coreografia “Just keep waiting”.

-primo posto “Solo contest 2021″ presso Damnedhouse.

CONCEPT OPERA

‘’JUST KEEP WAITING’’ è un passo a due che affronta il tema dell’isolamento attraverso l’espressione corporea e la coreografia,esplorando la dualità emotiva di una singola persona. La performance inizia con una rappresentazione di equilibrio, ma gradualmente emerge una divisione delle emozioni. Il palcoscenico diventa, così,l’arena in cui si svolge il dialogo emotivo, tra la figura isolata, che rappresenta il peso delle restrizioni, narrando le sue aspirazioni e desideri e la proiezione della persona libera  che prende vita, danzando in contrasto con la figura rinchiusa. Man mano che la narrazione si sviluppa, le due figure si avvicinano, creando momenti di connessione e conflitto,culminando in un momento di accettazione e consapevolezza.  

La colonna sonora ( isolation 2- Travis Lake) sottolinea l’intensità emotiva.

La performance invita il pubblico a riflettere sull’isolamento, la sua inevitabilità a tratti, ma anche sulla possibilità di connessione e speranza che può emergere da questa esperienza universale.