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Chiara Caporiccio

FOTOGRAFIA |

Chiara Caporiccio nasce nel 1997 a Orbetello (GR). Nel 2021 si trasferisce per frequentare il corso triennale  dell’Accademia ISFCI (Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata) di Roma, che terminerà  nel 2024. 

Il suo primo approccio alla fotografia è stata per la paesaggistica toscana, piena di ricordi e fantasie. Ma la sua  prima macchinetta fotografica l’ha ricevuta grazie a sua madre dopo vari sacrifici. 

La fotografia analogica B/N è quella che la rispecchia di più, rende l’immagine sinuosa ed elegante, ma non le  dispiacciono anche i veri colori della natura. 

Descrizione progetto: 

Questo proggetto realizzato a pellicola, affronta le realtà di una persona con il DSA (Disturbi Specifici dell’A prendimento). 

Tratta in prima persona di come si vivono giorno per giorno le esperinze della vita, i momenti di confusione,  il sentimento di solitudine e di vergogna, soprattutto del periodo delle scuole medie. Vedere i tuoi compagni  di scuola andare avanti quando tu rimani sempre indietro, ma poi scresci e capisci, accetti e vai avanti, appre zandone i pregi.  

Avere il DSA consiste in uno o più disturbi, che in questo proggetto affronto in maniera personale. La scelta di svolgerlo a pellicola è legata allo scatto istantaneo immagazinato e le diverse esposizioni su uno  stesso fotogramma sono la rapresentazione dell’effetto che fanno le molteplici nozioni. Un sintomo del DSA, che nel mio caso è caraterizante, è la memoria a breve termine, spesso ci si ricorda (o  spesso no) informazioni importanti o solo piccoli pezzi confusi. tutto ciò è volutamente reppresentato anche  nella tecnica fotografica. L’imprecisione nel mettere la pellicola, la casualità delle sovaposizioni, le imperfezio ni finali di sviluppo sono utilizzate per poter rapresentare al meglio la caoticità organizativa che si affronta.  L’idea è nata dall’errore visivo o memoriale nell’utilizzare un rullino di 24 scatti come uno da 36, il risultato  del fotogramma finale è stato avere un fotogramma su cui ci sono impressi 12 ricordi (scatti) e questo mi ha  ispirato molto. 

La confusione nel cercare di capire cosa si sta guardando e come per leggere l’mmaggine è universale, ci si  trova tutti con la stessa difficoltà e a tutti serve del tempo per poterla decifrare pienamente, così come le diffi coltà che affronto giornalmente nel leggere anche uno stupido meme.  

Il mio proggetto quindi è la visione universale di ciò che mi caratterizza, è il metodo con cui riesco a comuni care le mie parole.  

(Ogni errore è stato lasciato apposta)