Chiara Caporiccio
FOTOGRAFIA | Lazio
Chiara Caporiccio nasce nel 1997 a Orbetello (GR). Nel 2021 si trasferisce per frequentare il corso triennale dell’Accademia ISFCI (Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata) di Roma.
Il suo primo approccio alla fotografia è stata per la paesaggistica toscana, piena di ricordi e fantasie. Ma la sua prima macchinetta fotografica l’ha ricevuta grazie a sua madre dopo vari sacrifici.
La fotografia analogica B/N è quella che la rispecchia di più, ma non le dispiacciono anche i veri colori della natura.
Descrizione progetto in concorso
Questo progetto esplora la realtà quotidiana di una persona con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), affrontando temi come la confusione, la solitudine e la vergogna, in particolare durante il periodo delle scuole medie. L’autore racconta l’esperienza di vedere i compagni avanzare mentre si rimane indietro, ma anche il processo di crescita, accettazione e valorizzazione delle proprie caratteristiche.
La scelta della pellicola è legata alla sua immediatezza e alla capacità di catturare istanti unici. Le esposizioni multiple su un singolo fotogramma simboleggiano l’accumulo caotico di nozioni, un tratto distintivo del DSA, in particolare la memoria a breve termine frammentata. L’imprecisione tecnica e le imperfezioni nello sviluppo della pellicola sono volutamente usate per rappresentare la disorganizzazione e la confusione vissuta.
L’idea centrale nasce da un errore: usare un rullino da 24 scatti come se fosse da 36, producendo fotogrammi sovrapposti che rappresentano 12 ricordi frammentati. La difficoltà universale nel decifrare queste immagini rispecchia quella dell’autore nel comprendere e affrontare quotidianamente anche semplici situazioni. Questo
progetto diventa così un linguaggio personale per esprimere la complessità della sua esperienza con il DSA.