Alessandro Sabong
STRETT ART |
Alessandro Sabong, filippino nato a Roma nel 1990; si avvicina in giovane età al mondo dei graffiti sotto lo pseudonimo “Sage”. Nel 2012 supera il test di ammissione della Scuola d’Arte della Medaglia dell’istituto poligrafico Zecca dello Stato, dove frequenta il corso triennale conseguendo il diploma di incisore nel 2015. Durante il corso ha inizio la produzione dei primi gioielli fusi a cera persa ispirati all’immaginario dei graffiti e dei tatuaggi. In quegli anni esegue una vasta opera di riqualificazione urbana nei pressi della stazione Laurentina, in collaborazione con la fondazione Insieme per Roma e Retake Roma. Nella sua prima mostra personale espone la serie di sculture “Trasforma”, presso la Galleria Horti Lamiani. Durante i vari lockdown continua la produzione di gioielli che lo porterà ad aprile 2022 ad esporre nella mostra “Ornamenta”, curata da Paola Aloisio e dal gruppo “Palazzo”, presso Spazio Fontanella. Espone a giugno dello stesso anno la personale “Sacrarium” presso il Cave del Contemporary cluster la sua ultima produzione di dipinti, sculture e gioielli. Partecipa al progetto “Fab-Iter” come designer alla realizzazione di una collezione di souvenir realizzata in collaborazione con le botteghe artigianali storiche del centro. Attualmente in esposizione fino al 20 Ottobre presso “Colli Gallery”.
Poetica
La trasformazione è al centro della ricerca di una verità comunicativa che parli chiaro, il cambiamento e l’evoluzione come poetica dichiarata.
La sua arte nasce da una commistione di tecniche diverse come la modellazione in cera, la formatura, la stampa in gesso, l’incisione, la pittura acrilica su carta. Il suo è un immaginario dalle tinte sanguigne, ancestrali, cupe, tragiche che deflagra in un espressionismo vernacolare con forti riferimenti iconografici e concettuali derivanti dal repertorio classico e rinascimentale di Roma: Ercole, Giano, San Giorgio che uccide il drago, l’arcangelo Michele. Truth ha colto l’essenza mistica della città di Roma riuscendo a tradurre forme e suggestioni in un linguaggio attuale che racconta la sua esperienza personale attraverso una dialettica ricca di allusioni.