Rosa Pia Sidoti
DANZA | Lazio
Rosa Pia Sidoti, classe 2000, originaria di un piccolo paese della Sicilia, Oliveri, si trasferisce all’età di 14 anni a Roma per frequentare l’Accademia Nazionale di Danza di Roma dove si diplomerà nel 2020 al Corso Propedeutico Contemporaneo. Ad aprile 2024 consegue a pieni voti il Diploma Accademico di I livello in Danza Contemporanea indirizzo tecnico-analitico.
Nel 2019 ottiene un tirocinio di due settimane presso la compagnia di Roberto Scafati a Trier, Germania, e nel 2024 viene ammessa all’ATP Training Program a cura di Patrizia Cavola e Ivan Truol con restituzione finale presso il Teatro Furio Camillo di Roma.
Partecipa come danzatrice all’attività artistica e residenze presso l’Accademia Nazionale di Danza con coreografi come Adriana Borriello (“Sistemi relazionali in forma di rito”), Mario Coccetti (“Drift”), Alessia Gatta (Isola, Equilibrio tra corpo e anima”), Nadine Ganase (“City moves” e “Speeches- a demonstration”) e Nicola Monaco (“Kaash unplugged” coreografia Akram Khan”).
Due volte vincitrice al Concorso Internazionale Premio Roma Danza sezione videodanza con “Breakdown” e 3 posto sezione interpretazione con “autoimmune” e semifinalista sezione coreografia con “Festìna Lente”.
Partecipa al Padova Festival Internazionale La Sfera Danza sotto la direzione artistica di Gabriella Furlan Malvezzi (selezionata con menzione speciale al Premio Nazionale delle arti 2023).
Descrizione progetto in concorso
(con)FONDERSI
“Fondersi a qualcuno di sconosciuto fa paura, ma può diventare elettrizzante. Fondersi a qualcosa di completamente inaspettato ti cambia la vita, ti porta sulle montagne russe, ti fa amare qualunque fiore, ti porta ad assaporare la tranquillità del mare calmo e le onde in tempesta. Fondersi con una malattia può sembrare strano, ma è l’unica cosa che ti permette di continuare a respirare, è l’unica cosa che mi permette di danzare.”
(con)FONDERSI nasce dell’esigenza di affrontare la diagnosi di una malattia rara, cronica e talvolta invisibile, dalla confusione iniziale generata dalla paura e dalla ricerca costante di un nuovo equilibrio in un “corpo diversamente stanco”. L’ordine dopo il caos, in un flusso inesorabile dal quale è impossibile sottrarsi.
La composizione non vuole avere alcun intento didascalico o descrittivo, è solo una raccolta di sensazioni, percezioni e tentativi di ricerca di un “movimento nuovo per un corpo nuovo”. È per questo motivo che la coreografia vuole dare un’idea di tranquillità e serenità, ricreando un ambiente nel quale sentirsi comodi e in un’apparente calma.
La citazione è tratta da Lettera a te/me: un flusso di coscienza che raccoglie sensazioni del lungo viaggio di accettazione di questo ospite inaspettato.
Interpreti: Antonuccio Alessia, Bocchino Erica, Esposito Martina e Sidoti Rosa Pia
Ph. Giulia Pirandello e Piero Tauro