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Ludovica Sitajolo

FOTOGRAFIA | Lazio

Ludovica Sitajolo nasce l’11/11/1995 a Roma. Affascinata da ogni forma artistica, si diploma al Liceo Artistico Caravaggio nel 2015. Continua i suoi studi a Londra dove risiede cinque anni. Qui frequenta il corso pre accademico al “Kensington e Chelsea College” specializzandosi in Fine Art. Successivamente consegue la laurea in Fine Art and Mixed Media presso la University of Westminster. Infine si laurea per la seconda volta al corso di Fotografia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, dove indaga la vita dell’immagine in movimento e l’infinitezza della luce.

La fotografia è sempre stata il suo punto di riferimento. Questa forma d’arte le scolpisce il modo di raccontare e di vedere una realtà sempre nuova e diversa. Sempre affascinata dalla musicalità di un’immagine fotografica, rispetto al suo silenzio materico, ma soprattutto la possibilità della realtà di entrare in connessione con le emozioni, al punto da riuscire a disegnare con il tempo e la luce lo spazio dell’immagine.

Negli anni espone le sue opere presso luoghi prestigiosi come la Biennale di Firenze, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, l’Archivio Centrale dello Stato di Roma e lo spazio espositivo La Vaccheria, dove al momento ha tre opere esposte. Nel 2024 vince la singola residenza d’artista della Fondazione Pistoletto, dove realizza la sua prima installazione pubblica nel comune di Monte Isola, provincia di Brescia.

Descrizione progetto in concorso

“Mi Ricordo di Ricordi mai Vissuti” (2024) esplora l’incontro tra il passato e il presente, tra ciò che è stato e ciò che avrebbe potuto essere. Il progetto riflette sul tempo e sulla memoria: quanto dura uno sguardo, un suono, o il silenzio? Si interroga su quanto di ciò che ricordiamo sia realmente vissuto e da quale prospettiva lo stiamo osservando. È un viaggio tra ricordi indotti, odori e suoni che si mescolano in una continua scoperta, in cui il tempo diventa una danza.

Attraverso la fotografia come melodia visiva, si esplora la possibilità che i ricordi siano fatti di luce e suoni, e che il dialogo tra passato e presente sia una musica che non ha bisogno di parole. L’acqua, simbolo di memoria fluida, ricorda gli incontri lungo il suo cammino, mentre i panorami erosi dal tempo rivelano tracce di una melodia che racconta il continuo incontro tra il nuovo e l’antico.

Il progetto invita a riflettere su quanto e come i ricordi personali si intrecciano con quelli altrui, in una contaminazione costante che viaggia tra realtà e immaginazione, toccando gli echi del vento e danzando con il tempo.