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Luca Granato

SCULTURA | CALABRIA

Luca Granato (Cosenza, 1999) è un artista visivo con sede in Sud Italia. Si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, dove frequenta oggi il master in Scultura Monumentale e Ambientale. Nel 2022 fonda Osservatorio delle Maree, un progetto indipendente di ricerca artistica che coinvolge artisti internazionali sul territorio calabrese. Nel 2023 è vincitore del concorso internazionale Searth – The European Video-Art Contest in the Adriatic Lagoon e riceve la menzione speciale della giuria in occasione del Combat Prize. Di recente vince le open call di Booming Art Fair e Arcipelaghi con il progetto ‘Lenti nel sogno’ e risulta tra i finalisti della quarta edizione dell’Exibart Prize.

La sua ricerca trova radici nel writing e nella militanza popolare, che lo portano a riflettere sul concetto di terzo paesaggio, e si sviluppa come un’indagine a lungo termine sullo svuotamento del territorio meridionale e sulle complesse dinamiche delle relazioni umane con il territorio. Esplorando questioni etnografiche, storiche, intime ed ecologiche, i suoi progetti si configurano come un tentativo di rintracciare connessioni tra passato, presente e futuro, osservando come le memorie individuali e collettive si intrecciano e si trasformano nel corso del tempo, influenzando le nostre interazioni e il nostro rapporto con il mondo che ci circonda.

Descrizione Progetto in Corso

Non ho che remi d’ossa per andare è una scultura che racchiude in sé la poesia di un viaggio impossibile, ispirata ai versi di Franco Costabile. L’opera si fa metafora dell’esilio, dell’isolamento e delle contraddizioni del Sud Italia, un luogo intrappolato tra la sua bellezza aspra e una storia di marginalità sociale e politica. Questi remi d’ossa evocano fragilità, ma anche una forza interiore che tenta di spingersi oltre i limiti imposti, suggerendo un movimento desiderato ma irrealizzabile. La scultura diventa un corpo che porta su di sé il peso di memorie collettive e individuali, una testimonianza silenziosa di lotta, resistenza e speranza inquiete. Il senso di incompiutezza che la pervade richiama l’eterno conflitto tra radicamento e fuga, tra l’appartenenza a una terra e il desiderio di oltrepassarne i confini, un viaggio che rimane sospeso tra la realtà e il sogno di un altrove.