Jennifer Sgubin
VIDEOARTE | Lombardia
Jennifer Sgubin, nata nel 2002, è una giovane artista che sta frequentando l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Fin da piccola, ha avuto passione per il mondo delle immagini e dei suoni, prediligendo la comunicazione visiva rispetto a quella verbale. Questa sua propensione l’ha portata a scegliere un percorso di studi specifico, che inizialmente si è concentrato sull’audiovisivo e si è successivamente allargato a diverse forme creative, tra cui la video arte, con cui esplora nuove modalità espressive.
Jennifer ha già avuto esperienze significative come video editor, un ruolo che le ha permesso di sviluppare competenze tecniche avanzate e un approccio artistico raffinato nel montaggio e nella creazione di contenuti visivi.
Usualmente i suoi progetti si distinguono per una narrazione visiva intensa e un uso creativo delle immagini, che rappresentano la sua voce e il suo modo di interagire con il mondo.
Jennifer, in futuro, sogna di lavorare nel mondo del cinema, dove intende mettere a frutto la sua esperienza e la sua sensibilità artistica per contribuire alla creazione di opere visive che possano lasciare un segno nel panorama cinematografico.
Descrizione progetto in concorso
“Insomnia”
In questo lavoro, Jennifer esplora il confine tra sogno e veglia attraverso immagini oniriche, con una ragazza apparentemente addormentata come protagonista. La figura, illuminata da due lati diversi, uno con luce rossa e uno con luce blu, diventa lo schermo su cui vengono proiettati altri soggetti, creando una composizione che somiglia a un puzzle da completare. Un occhio aperto copre il volto della ragazza, simbolo di una veglia forzata, mentre un cuore disegnato, in costante mutamento, appare sul suo petto, a rappresentare l’intimità e la vulnerabilità del sonno.
Gli effetti visivi si fondono con inquadrature che si capovolgono, trasportando lo spettatore in una dimensione surreale, specchio dell’esperienza frammentata dell’insonnia. Il video cattura la delicata instabilità del sonno, il desiderio di abbandonarsi a esso e, al tempo stesso, l’incapacità di farlo. Ogni elemento visivo diventa metafora di questa condizione, in cui la mente rimane intrappolata in un flusso continuo di pensieri e visioni, senza mai riuscire a spegnersi completamente.
Nel complesso, questo progetto utilizza una narrativa visiva astratta per esplorare tematiche universali come l’ansia, la vulnerabilità e la lotta interiore, dando vita a un’opera che immerge lo spettatore in una riflessione intima e profonda sulla natura del sonno e dell’insonnia.