Daniele Culicelli
PITTURA | LAZIO
Daniele Culicelli nasce nel 1994 ad Alatri. Completa gli studi e acquisisce il diploma da ragioniere. Nella scelta universitaria sposta la sua attenzione e curiosità sull’Accademia di Belle Arti di Venezia. Partito alla volta della Serenissima, inizia la ricerca artistica in pittura frequentando i vari corsi, mantenendo una sperimentazione tecnica e ricercando una coerenza artistica individuale.
Durante il periodo veneziano partecipa a varie esposizioni: la prima nel 2014 durante l’art night Venezia e successivamente nel 2015 e 2016. Grazie ad una ricerca artistica più matura partecipa alla 100° Collettiva Giovani Artisti della Bevilacqua La Masa nel 2016. Laureatosi in pittura e arti visive nel 2017 e in mancanza di spazio adeguato da dedicare alla pittura, sposta leggermente l’attenzione verso un percorso musicale studiando in maniera autonoma produzione musicale. Nel 2019 si iscrive al biennio di pittura all’Accademia di belle arti di Roma e si trasferisce nella capitale. Durante questo periodo partecipa al Premio internazionale Raffaello Sanzio presso la galleria Area Contesa Arte a Roma nel 2020 e una mostra personale presso il Palazzo della Provincia a Frosinone sempre nello stesso anno. Nel 2022 viene invitato nella galleria Spazio Arte Petrecca a Isernia per la mostra TEMPORE, nello stesso anno la mostra AREE, il Premio Accademie della Biennale di Viterbo e la Rome Art Week. Successivamente al premio della Biennale di Viterbo la mostra PANGEA presso Spazio Thetis a Venezia. Nel 2024 partecipa alla mostra collettiva QUATTROCANTESIMO a Palermo a cura di Roberto Bilotti.
Descrizione progetto in concorso
Daniele Culicelli è un artista visivo affascinato dalle atmosfere oniriche d’ispirazione surrealista.
La sua opera si concentra sull’esplorazione di un’esperienza dal significato elusivo, nascosto in un immaginario pittorico che si propone di essere elegante e grottesco allo stesso tempo, intercalato in un’atmosfera inevitabilmente mistica.
Scene che lasciano spazio all’incertezza e invitano ad una traduzione personale, proiettando verso un oltre ancorato ad un’arcaicità primitiva. Pitture permeate da cromatismi velatamente romantici e segnali visivi amalgamati in un senso di calma e silenzio, spesso finemente incarnati da forme animali o vegetali, che altro non sono che uno spunto di riflessione per l’osservatore cui offre il compito di interpretare il suo segno.
LUNA ROSSA:
“Una fanciulla sull’altalena, sospesa tra spensieratezza e gravità, come se ogni oscillazione portasse con sé un frammento di leggerezza e un peso nascosto. I suoi pensieri si scontrano in un conflitto silenzioso, ondeggiando tra il disfacimento e la rinascita, in un continuo gioco di equilibrio tra caduta e slancio verso nuove possibilità”