Alessio Marcone
VIDEOARTE | Piemonte
Alessio Marcone, nato a Giulianova (TE) nel 1995, è un artista multidisciplinare di Torino. Dopo gli studi all’Accademia Albertina, ha sviluppato un linguaggio che fonde arte generativa e astrattismo materico, integrando tecniche digitali e analogiche per esplorare temi complessi. Nel 2022, ha esposto “HoursDaysMonthsSeasons” al festival Graphic Days di Torino, un’opera realizzata con pen plotter che esplora la propagazione del tempo attraverso la teoria del caos. L’anno successivo, ha vinto il Print Club Award con “rumble += dust!”, un video composto da stampe che riflette sull’impermanenza e la fugacità umana. Parallelamente, Marcone ha lavorato a un progetto di assemblaggi analogici con sacchetti di plastica biodegradabili, esplorando texture e forme in chiave astratta, senza intenti ecologisti. Nel 2024, è finalista del Premio Fabrica con un video animato in cianotipia che indaga la sfida tra uomo e macchina. Attraverso pen plotter, cianotipie e materiali quotidiani, Marcone affronta temi universali come il tempo e l’equilibrio tra natura e tecnologia, con uno stile minimalista e una ricerca costante di nuove modalità espressive.
Descrizione progetto in concorso
“e4 c5, c3 d5, exd5 Qxd5, d4 Nf6, Nf3 Bg4, Be2 e6, h3 Bh5, 0-0 Nc6”
Questo progetto nasce dall’esplorazione di un momento chiave nella storia della tecnologia: la partita di scacchi del 1997 tra Garry Kasparov e IBM Deep Blue, dove l’intelligenza artificiale superò per la prima volta un campione del mondo. Attraverso la tecnica della cianotipia, l’artista ha tradotto la tensione e le emozioni di quell’incontro in un’animazione composta da oltre 500 fotogrammi stampati a mano. Il progetto non si limita a ricostruire la partita, ma indaga il confronto tra la mente umana e la forza della macchina. Ogni immagine simbolica rappresenta uno scambio, una mossa, un battito d’incertezza. Kasparov, di fronte all’imprevedibile forza del supercomputer, vive sentimenti di sorpresa e sconcerto man mano che Deep Blue iniziava a giocare con una forza che non aveva previsto. Dall’altra parte, il team di IBM oscillava tra ansia ed eccitazione, consapevole dell’importanza tecnologica e del grande prestigio in caso di vittoria. La produzione del video è durata due mesi: nel primo, l’artista ha raccolto e montato il materiale digitale, poi sviluppato e stampato ogni singolo fotogramma in cianotipia, facendo attenzione a minimizzare l’impatto ambientale riutilizzando le stesse risorse. “e4 c5, …” invita a riflettere senza retorica sul sottile equilibrio tra controllo e perdita, tra creatività e calcolo, aprendo uno spazio di osservazione dove l’umanità e la tecnologia si incontrano e si misurano.