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Zuley (Ilaria Giuliodori)

GRAFICA | Marche

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Nata a Cesena il 18 Dicembre del ’97, Ilaria Giuliodori ebbe la fortuna di ritrovarsi tra le giovani dita molti colori, tra pastelli e pennarelli, e colse l’occasione di coltivare in lei la passione per l’arte grafica. Ha studiato presso l’Università di disegno industriale ed ambientale di Ascoli Piceno, cominciando ad affiancare creazioni materiali a quelle digitali. Interessandosi sempre più al mondo grafico e alla comunicazione, negli ultimi mesi ha potuto mettersi alla prova con due tirocini presso aziende del settore sul suolo marchigiano. Ora si trova a Roma a studiare design della comunicazione visiva e multimediale alla Sapienza. Preferisce far uscire le proprie idee dalle mani piuttosto che attraverso la voce, i suoi ideali si trovano su fogli e schermi, e tra questi c’è il disegno di migliorare la vita delle persone.

Descrizione progetto in concorso:

6 esseri antropomorfi per 6 modi di stare al mondo. Ovvero: 6 triti stereotipi o la loro beffarda decostruzione? 

Creature senza sesso ma con discreta libidine.

Empatizza con loro senza impegno. Non è questione di somiglianza ma di comune sentire.

“SMOOTHY” parla sempre.
Del resto dice il saggio: la logorrea logora chi non ce l’ha.
Ama epitetare, odia essere epitetat*. Sofismo? Diletto!
Con le parole gioca, inciampa e fa inciampare.
Non temere, nel suo flusso è lecito perdersi. Ma occhio: i denti son fatti per mordere!

“HANDY DOIT” sa come fare. E fa.
Il mondo così com’è mica va un granché, ma ha imparato a starci, facendo.
Ama costruire, odia dissipare.
Non scambiare il suo zelo per pedanza, il suo sguardo per biasimo, il suo ordine per noia:
nella routine trova il ritmo creativo, e le mani brulicano veloci e felici!

“CALLMEGODOT’ aspetta e non fa aspettare.
Inganna con dolcezza il tempo dell’attesa ascoltando attento quello che hai da dire.
Ama cogliere il dettaglio, odia lo sproposito.
E quando serve parla pure. Per squarciare le tue certezze!

“MOONWALK” cammina domandando(si).
Usa cosce svelte per cambiare passo e risale la corrente per bere dalla fonte.
Il dovere di sosta è l’inverno del suo scontento, ma quando torna a deambulare il freddo se ne va.
Il suo limite? La luna!

MY COUSIN GUTZ se la scialla. Sempre.
Ama il lol e vive nel boh, e riscrivere senza saperlo il concetto di “avere fegato”.
Quando incontra il luppolo sembra felice e ci fa chiedere: può un sornione essere intrepido?