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Color Nemo (Giuseppe Scifoni)

GRAFICA | Lazio

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Nato a Frosinone nel 1993, lavora fin da giovanissimo nell’autoricambi familiare a Ferentino, nel quale da autodidatta coltiva da sempre la passione del disegno e per l’arte fatta a mano.

Consegue il diploma nel Liceo Scientifico Martino Filetico di Ferentino e si iscrive all’Accademia Di Belle Arti di Frosinone dove tutt’ora consegue gli studi di Graphic Design.

Nel corso degli anni ha collaborato con scrittrici, musicisti, studi grafici, tipografie e con il comune di Ferentino nel campo delle arti visive.

Il Mondo Sommerso

La decadenza, la rovina e l’inizio della fine di una società utopica costruita dall’uomo, il cui scopo fu quello di superare la condizione umana e la sua fragilità, ma poi condannata dalla negligenza della stessa.

Il Mondo Sommerso: È un trittico di illustrazioni di misura 33cmx48cm ciascuno di cui la principale è fatta a mano con pastelli, penne bic di vario colore, alcool etilico ed evidenziatori mentre le due restanti di contorno sono state disegnate tramite tecnica digitali stampate su carta fotografica. Il Mondo Sommerso nasce come progetto musicale, scritto a 4 mani da due artisti Ferentinesi: Kata Baino e Color Nemo, eseguito e composto da Kata Baino come pezzo rap, successivamente interpretato tramite illustrazioni da Color Nemo ed infine pubblicato sotto l’etichetta Disco Mare.

Le tre illustrazioni seguono l’ordine temporale atipico in cui la scena finale viene mostrata per prima e di seguito susseguono gli eventi secondo un flashback continuo.

Gli Echi del Tempo

Josseph era un pescatore, nato da famiglia molto povera, sotto l’imperatore Tiberio non ebbe mai l’opportunità di imparare a leggere, ma sentì sempre il bisogno di comunicare e lo fece con le immagini. Nella speranza di portare a casa qualche moneta e un pezzo di pane, iniziò a lavorare per il tempio del dio Mitra, il sacerdote lo incaricò di pescare un cesto di pesci, in un molo fatto esclusivamente di sanpietrini e case all’ombra delle mura, qui scandiva il tempo con il suono del lancio della sua canna da pesca contro un vaso. Sotto il peso dell’impossibilità di adempiere al suo compito, continuò la pesca nella speranza di un cambiamento, fino a che iniziò a perdere traccia delle ore trascorse, del suo lavoro, del mondo lontano dal lampione, dei suoi cari e infine di se stesso, si dimenticò persino di morire. Continuava a disegnare un mare che non aveva mai visto, sotto la stessa luce fioca del lampione, con la canna da pesca sempre vicina come fosse un’ancora di salvezza e insieme la testimone della sua decadenza. Dopo molti inverni, senza preavviso arrivò una donna, portò con sé racconti, storie di culture e posti lontani che non aveva mai visto, erano tutti alieni a quel suo angusto ritaglio di mondo, travolto da quella nuova luce, ne fu rapito a tal punto che gettò d’istinto sughero e lenza, abbandonò il suo ruolo di custode, prese la sua mano ed iniziò a scrivere per la prima volta, nuovi ricordi.

Gli Echi del Tempo è una illustrazione ottenuta con penna bic, carboncino e pastelli di 33cmx48cm. ed è una piccola performance all’interno di una rappresentazione più grande eseguita per il festival della nomadica del 2022 a Ferentino, scritta e interpretata durante la rappresentazione da Color Nemo e musicata dal compositore d’orchestra Ripano Luca Gentilforti, per l’opera più grande scritta da Danilo Paris sotto le mura millenarie di Ferentino.