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Jacqueline Lentini

FOTOGRAFIA | Lazio

Jacqueline Lentini è nata e cresciuta a Parma, con origini italiane e ucraine. 

Attualmente sta per laurearsi in Fashion Design presso la NABA di Milano e ha appena iniziato il triennio di Scienze dei Materiali all’Università di Parma.

È una fotografa sperimentale e per lei fare immagine significa narrare il proprio punto di vista attraverso il racconto non verbale di una porzione delimitata di spazio, creando un veicolo di comunicazione e di trasformazione, dalla velocità della realtà alla fermezza dello scatto fotografico. 

La sua passione per la fotografia è nata quasi per caso durante un’esperienza di studio di sei mesi nel 2018, in una scuola a Birmingham. Sebbene questa passione sia diventata viscerale, Jacqueline ha scelto di non approfondirla attraverso un percorso scolastico specifico, preferendo invece imparare sul campo, tramite la pratica. Dedica particolare attenzione alla costruzione di ogni immagine, all’equilibrio cromatico e, soprattutto, alla componente emotiva, cercando di portare lo spettatore a interrogarsi sugli elementi proposti nello scatto.

L’arte in generale ha sempre avuto un grande impatto su di lei, ma è il Surrealismo il movimento che l’ha ispirata maggiormente, e spera che questo sia riconoscibile nelle sue fotografie. 

Il Surrealismo è quel movimento artistico d’avanguardia che si ispira all’inconscio dell’uomo, considerato il grado più profondo e autentico della realtà.

Un altro elemento fondamentale che emerge nelle sue immagini è l’acqua, un “ingrediente” che Jacqueline non ha scelto consapevolmente, ma che ha sperimentato casualmente. L’acqua si è rivelata il mezzo perfetto per esprimere la sua visione, grazie alle sue proprietà naturali di distorsione e riflessione.

Descrizione progetto in concorso

Una serie di fotografie acquatiche.

L’acqua è una fonte infinita di ispirazione e interpretazione. All’interno del progetto fotografico, Jacqueline Lentini le rende omaggio e la utilizza come elemento centrale, sfruttandola in quanto creatrice di sfide per la percezione della realtà. La capacità dell’acqua di creare atmosfere oniriche le permette di raccontare esperienze surreali che non hanno l’obiettivo di esplicare una realtà specifica, ma che lasciano spazio all’immaginazione, cercando una spiegazione credibile nell’inconscio del singolo. Questa serie di composizioni può essere interpretata in relazione al tempo e al ricordo. L’acqua riflette ciò che sta accadendo in un momento specifico, ma in modo imperfetto, esattamente come la memoria umana. Il risultato finale non si propone solo come oggetto da ammirare, ma anche come catalizzatore di introspezione, con l’intento di lasciare lo spettatore in bilico tra realtà e sogno. L’artista ci tiene a specificare che ogni riflesso è ottenuto tramite l’effettiva distorsione che l’acqua crea sulle immagini e non attraverso la post-produzione.