Marina De Panfilis
FOTOGRAFIA |
Marina De Panfilis nasce a Sulmona (AQ) il 14/12/2000. Inizia da piccola ad approcciarsi al mondo della fotografia. Consegue il diploma accademico in fotografia e video presso l’Accademia di Belle Arti di Roma con la votazione di centodieci e lode a dicembre 2022, con una tesi dal titolo “L’infrasottile, viaggio nella quarta dimensione oltre il pericolo di un’unica storia”. Intraprende gli studi in Art Direction presso l’Istituto Pantheon di Roma dove studia attualmente. Tutti i suoi progetti partono dall’esaminare se stessa e il mondo che ha al suo fianco e la aiutano a percepire la realtà attraverso un diverso punto di vista. Nei suoi progetti spesso sono presenti elementi ibridi. Cerca di spingere oltre le sue narrazioni, oltre lo spazio del sensore o della pellicola, oltre il pericolo di un’unica storia, oltre gli standard, una serie di criteri precisi e ripetitivi di raccontare. Nel 2023 espone una sua foto presso Via Margutta a Roma. Viene selezionata al 14°Portfolio della Strega permettendole di arrivare in finale al 20°Portfolio Italia 2023 Gran Premio Panasonic.Espone presso il Centro italiano di fotografia d’autore a Bibbiena il progetto “Inside/out”in occasione dell’ottava Biennale dei giovani fotografi italiani. Si classifica al primo posto per il premio premio internazionale di fotografia 51° Portfolio Aternum. Vince la borsa di studio Ivano Bolondi 2023 che le permette attualmente di partecipare a una Masterclass con il fotografo e regista italiano Lorenzo Cicconi Massi. Si classifica al primo posto a Mantova in occasione di “Non c’è limite al limite 2023”.
Descrizione progetto in concorso
Brì
Quando è iniziato tutto mamma era in ospedale, i battiti del suo cuore si erano abbassati e potevamo finalmente sentirci in videochiamata. Io volevo vederla ma lei mi diceva di non fare chiamate in video perché aveva paura di conoscere la sua nuova cicatrice.Brì, nasce da un momento difficile della mia vita ed è dedicato a mia madre Brigida dalla quale prende il nome e a tutte le persone che sono state sottoposte a interventi chirurgici nella loro vita. L’unico desiderio di mia madre dopo i vari interventi era: tornare a respirare normalmente e uscire dall’ ospedale. Arriva poi il momento di guardarsi allo specchio e fare i conti con il proprio corpo segnato da cicatrici ed è qui che dimentichi i desideri che avevi poco prima . Che cos’è un taglio? È una cicatrice che rimane indelebile, porta dietro il ricordo e la sofferenza ma rende visibile una via di uscita. È una medaglia, è un elemento da mostrare, che assume il significato di una rinascita, un nuovo inizio. Ed è da questa mia concezione di vedere le cicatrici che è nato Brì. Brì mira a esaltare e valorizzare le cicatrici ed i tagli che purtroppo, i corpi sono costretti ad affrontare nel corso della propria vita. In Brì, la cicatrice è vista come segno naturale ed è paragonata ai segni naturali degli elementi che esistono, appunto, in natura. Ho ricercato alcuni di questi elementi e li ho impressi su lastrine di das, provocando dei segni simili a cicatrici, ho sovrapposto a queste lastrine le immagini di un corpo già segnato che veniva impresso tramite la tecnica di stampa chiamata cianotipia. La realizzazione di questo progetto è divisa in varie fasi, ogni fase è sperimentale in quanto non esistono fonti o spiegazioni sui passaggi precisi da attuare. La modalità che ho scelto per sviluppato il mio progetto, la scelta del supporto di stampa e tutti i passaggi eseguiti sono stati funzionali alla mia narrazione per esprimere il concetto che ne è alla base e cioè: l’accettazione del corpo a prescindere dallo stato esteriore in quanto anch’esso in continuo mutamento e segnato naturalmente dal trascorrere del tempo e dal proprio vissuto. Stampare su das e in cianotipia rende le lastrine uniche e irripetibili. Il das è un materiale fragile come è fragile il corpo umano, costretto anch’esso per natura a cambiare con il tempo.