Luca Caridi
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Luca Caridi nasce nel 1990 ed alimenta sin dai primi anni di vita, affiancato dal nonno materno, un’attività artistica che prosegue al di fuori di ogni tipo di background accademico. Il suo percorso è segnato da pause e ripartenze, adagiandosi anche volutamente in momenti di “vuoto fertile”, definito dal filosofo Friedlander come preludio all’atto creativo.
Inizia ad esporre dal 2020 in poi (Holy Art Gallery di Londra, Galleria Area Contesa Arte di Roma), partecipando ad eventi associativi (Associazione Famedilibrisetediarte) e mostre collettive (Museo delle Civiltà di Roma) ed impegnandosi in momenti di live performance.
Si definisce eclettico, descrivendosi estraneo ad ogni etichetta artistica classica, nell’intenzione di assecondare l’istinto genuino di sperimentare con ogni materiale ed ogni tecnica, che lo fa diventare ora illustratore, ora performer, ora chissà cosa.
La sua ricerca tende alla valorizzazione dell’arte intesa, nel senso etimologico della parola, come “andare verso”, proiettarsi in uno scenario che tutto è tranne che fermo, e così anche le ultime opere testimoniano di una stanchezza e fastidio dell’artista verso opere e performance statiche. Vuole piuttosto renderle mai finite, modificabili, suscettibili di essere riviste, persino cancellabili.
Luca disegna, lavora con il tessuto, la rete metallica, la carta, il legno, per associare la tecnica utilizzata al soggetto dell’opera, in modo che dialoghino tra di loro e condividano lo stesso destino
Opera in concorso
Un* bambin* che chiede la parola, manifestando la forza di farsi vedere, scontrandosi con chi invece lo vuole tenere nascosto, per lasciar parlare “i genitori”, “gli esperti”, temendo i suoi giudizi e i punti di vista ingenui, che spiazzano.
Potrebbe essere arrivato davvero il momento di invertire i ruoli della discussione sociale: gli adulti diventino il pubblico disposto ad imparare, ad accettare novità e diversità. I più piccoli vengano invece fatti salire sul palco: lasciamo parlare chi deve ancora iniziare, chi non sa, ma crea, sperimenta, chi ha una posizione non ancora inquinata dall’esperienza che tutto è tranne che dis-interessata.
“Al bambino si devono dare i mezzi necessari per il suo normale sviluppo, sia materiale che spirituale”
Dichiarazione dei diritti del bambino, 1924.