Mattia Minerva
VIDEOARTE |
Mattia Minerva è un ingegnere informatico e ricercatore nel settore delle Visual Generative. Già durante la sua laurea magistrale comincia a lavorare al software ARTificial sul quale baserà la sua tesi finale in Ingegneria Informatica con l’università di Roma Tre.
Non si è mai adatto alla sterilità del ruolo da ingegnere ma ha sempre cercato di spaziare nell’arte visiva e sonora. Nell’ultimo anno sta frequentando il Master di secondo livello tenuto dall’università di Tor Vergata in “Film and Videogames Music Composition” in cui affinerà le sue conoscenze sonore e visive per il live electronics utilizzando software come Max, Ableton, Qbase, TouchDesigner ecc.
Dopo varie performance AudioVisive al centro e sud Italia, tra cui la partecipazione all’ultima edizione
del Maker Faire, porterà il suo progetto fuori dall’Italia andando incontro a nuove realtà.
Descrizione progetto in concorso :
Trasformare la musica in immagini capaci di evolvere in base alle note eseguite: questo è ARTificial, una combinazione di tecniche di intelligenza artificiale Machine Learning e grafica in grado di unire pittura e musica in modo unico, estendendo le potenzialità dei due linguaggi. Lo spettatore viene proiettato in uno
spazio latente nascosto di forme, colori e pattern sconosciuti che non potrebbero essere percepiti in nessun altro modo. Un universo governato dai numeri, in cui la matematica perde la sua rigidità, fredda e distaccata, rivelando un insospettabile lato umano: la capacità di emozionare. L’algoritmo non sa assolutamente niente di musica, di immagini né di emozioni umane; riesce però a codificarne i pattern presenti e una volta decisa la codifica dei parametri e delle prestazioni da controllare, è utilizzabile per qualunque insieme di musiche o immagini. In ogni singola performance quindi non c’è niente di preparato. Semplicemente accade; infatti data la natura del sistema generativo non è possibile prevedere cosa accadrà finché effettivamente non avviene. Colori, patterns e movimenti sono decisi sul momento dalla rete neurale. Con ARTificial l’autore ha cercato di dare un movimento, sempre vivo, sempre nuovo,
a quello che accade dentro ognuno di noi quando ci si ritrova davanti a qualcosa che ci lascia senza
parole, come può essere un panorama, il mare, un tramonto. In questo progetto quindi non si è limitati a razionalizzare ogni singolo comportamento del codice implementato, ma ci si stupisce ad ogni sua
esecuzione. Questo perchè per quanto l’uomo si sforzi di voler comprendere ogni singola cosa e volerla controllare in modo deterministico e razionale, finisce per meravigliarsi quando compare l’inaspettato, il nuovo.