Livia Castiglioni
LETTERATURA | Lombardia
Livia Castiglioni si laurea in Scienze della Comunicazione-Psicologia della Comunicazionepresso l’Università degli Studi di Milano, Bicocca, nel 2004. Si diploma come attrice presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico nel 2008, dove studia, tra gli altri, con: Lorenzo Salveti, Luca Ronconi, Mario Ferrero, Anna Marchesini, Danio Manfredini. Lavora in teatro in qualità di attrice diretta da diversi registi tra cui Michele di Mauro, Andrea Baracco, Stefano Cordella, Gipo Gurrado, Silvia Giulia Mendola, Paolo Giorgio, Carlo Alighiero. All’attività di attrice affianca quella di drammaturga, regista, autrice. Il suo testo Casca il mondoviene selezionato per la rassegna Hors (Teatro Litta 2017/2018). Collabora alla drammaturgia de L’indulgenza del latte di Patrizio Belloli, spettacolo vincitore Festival Tagad’off 2017. È socia della Compagnia Teatrale PianoinBilico, dove collabora come attrice e drammaturga alle diverse produzioni teatrali, occupandosi di adattamenti di testi classici e di drammaturgie originali.
Dal 2019 collabora con Pacta dei teatri di Milano come drammaturga e attrice, con progetti focalizzati a mettere in luce figure femminili d’eccellenza insieme all’attrice Maria Eugenia d’Aquino e al regista Alberto Oliva.
È nella squadra di autori del podcast Mi dica tutto, ideato da Gipo Gurrado, podcast vincitore dell’Italian Podcast Awards nella categoria fiction.
Ha pubblicato insieme a Carlo Castiglioni il libro Affetti e oggetti per Corraini Editore.
PROGETTO:
DI SUPERPOTERI E DI ALTRI FALLIMENTI
Superpower tales for very normal people
Di super eroi se ne sente parlare ovunque, da sempre, in tutti modi in tutte le salse. Dai tempi di Zeus. Sono stati sviscerati, ricomposti, trasposti e riproposti, in versioni buone, cattive, effimere, spiazzanti, disturbanti, volgari, maliziose e inaspettate, attraverso tutti i generi che la letteratura, il cinema e il fumetto possono e potranno proporre da qui all’infinito. Dunque perché pensare un progetto sui supereroi? Ce n’era bisogno? Non lo so. Ma non mi importa. I miei non so nemmeno bene se lo sono, supereroi. E non lo sanno neanche loro. A volte non si capisce proprio se abbiano in effetti in dote qualcosa di ‘super’ o se si trovino solo a trafficare con super disagi. O super orrori. O super banalità.
Vorrei che i miei lettori li osservassero come li potrei osservare io, con affetto, indulgenza e stupore. In una sorta di sospensione del giudizio.
Con il racconto che vi propongo, ne conoscerete uno. Il primo, El Moros de la
Madunina. Lui non vede l’ora.