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Compagnia Oneira

TEATRO | Abruzzo

Fondata nel Luglio 2024 da un gruppo di giovani attori laureati presso l’Accademia Internazionale di Teatro di Roma, Oneira Teatro (dal greco, “sogni”) nasce dal desiderio di rinnovare il panorama teatrale contemporaneo, attingendo all’inconscio, alla libertà e all’immaginazione. Per la compagnia, il teatro è il modo di raccontare il mondo attraverso i sogni e di trasformarlo.

Il cuore pulsante di Oneira è la comicità, specializzata nella creazione di spettacoli brillanti, dinamici e accessibili, capaci di far ridere e riflettere. La compagnia si distingue per la sua capacità di spaziare tra i generi, come i sogni stessi. L’obiettivo di Oneira è unire le persone attraverso l’arte scenica, proponendo spettacoli pensati per un pubblico eterogeneo.

La prima opera realizzata, “Una commedia in giallo”, è un’esilarante farsa che ha ottenuto un triplo riconoscimento al festival Online Ankon d’Oro ON 2025: Miglior Spettacolo, Miglior Regia e Miglior Attore Non Protagonista (Emanuele Timpano).

I membri e fondatori (Simone Bertoncini, Diego Di Bucchianico, Vittorio Renzetti ed Emanuele Timpano) curano in autonomia testi e regia, garantendo un approccio innovativo con uno sguardo attento alla tradizione. Tra i progetti, spiccano la commedia brillante “Una rapina da sogno” e il dramma psicologico “Lapins”, un’opera di teatro-danza che spazia nel teatro dell’assurdo e grottesco.

Il progetto in concorso è un estratto di 10 minuti da “Una Rapina da Sogno”, una commedia brillante e grottesca di Oneira Teatro che si muove nel filone del Teatro dell’Assurdo.

L’estratto presentato mostra la banda di rapinatori Henry, Jack e Billy nel pieno di un’escalation di panico. L’azione si concentra sul tentativo frenetico, e fallimentare, di nascondere il cadavere di Willie prima dell’arrivo del Boss.

La cassaforte, inizialmente pensata come nascondiglio, diventa subito il fulcro di comicità. La tensione comica raggiunge l’apice nella dissimulazione fisica del corpo da parte dei rapinatori, costretti a usare il cadavere come un burattino per fingere che sia vivo e rispondere alle domande del Boss.

Il dialogo serrato, le gag fisiche e il ritmo vorticoso costruiscono un meccanismo teatrale che porta all’inevitabile svelamento finale. L’obiettivo è esaltare la forza della farsa e la comicità che nasce dal fallimento assoluto.