Skip to main content

Shout

PITTURA | LAZIO

Valerio Prugnola, classe ’92, romano, per tutti semplicemente “SHOUT“, dopo la laurea in Product Design all’ISIA di Roma, nel 2015 inizia il suo percorso artistico dal disegno, approdando alla pittura a olio, passando per i colori acrilici sperimentati prima su cartoncino, poi su tela. Il suo stile espressivo va dal pop alla street art, ma il peso della tradizione classica è evidente. SHOUT lavora anche come grafico, illustratore e scenografo, curando in particolare video musicali e pubblicitari. Nel suo laboratorio-officina, inoltre, realizza oggetti di design. Importante nella sua formazione, infine, l’esperienza come tatuatore iniziata nel 2019. SHOUT ha esposto a Roma allo Spazio Cima, da Restelliartco, al museo Macro e Venanzio Crocetti e al centro culturale De Lolli Underground, poi alla galleria Das Fenster di Monaco, a palazzo Ivancich a Venezia e alla galleria Ess&rre di Ostia Lido; ha partecipato ad ArteGenova 2018 ed arte Padova 2019. Con l’esposizione personale dell’ottobre 2022, nell’ambito della Rome Art Week, inizia la collaborazione con Alessandro Vitello Home Gallery. Nello stesso anno è tra gli artisti presentati nello stand della home gallery ad Arte in Nuvola 2022 e 2023, sodalizio confermato anche per “The Others Art Fair” a Torino. Nel giugno 2024 inaugura una mostra personale a Spazio Cima per i cent’anni del quartiere Coppedè, con il patrocinio del comune di Roma.

Fontana delle rane

SHOUT interpreta il mondo con l’occhio e il sentimento di chi ha la necessità di esprimere un diverso approccio ai problemi che ci accomunano a volte colti superficialmente. Gran parte della sua produzione artistica è incentrata sullo studio di due differenti mezzi espressivi: scrittura e architettura, riproducendo, prevalentemente in acrilico su tela, monumenti, scorci ed edifici della Roma Antica, ricoperti interamente con il proprio TAG, marcato in differenti caratteri, dimensioni e colori. SHOUT offre un insolito filtro di lettura che coniuga passato e presente e che crea un possibile dibattito sullo stato di degrado e abbandono del nostro patrimonio culturale ed artistico, suscitando curiosità e interesse anche in chi è meno sensibile alla storia della nostra città. Anche il tratto, deciso e lineare, contribuisce a rendere accessibili le possibili letture degli ambienti immaginari, attraverso una limpidezza di stile che non risulta appesantita nemmeno dalla presenza della vibrante varietà cromatica delle scritte. Un nuovo sguardo che crea un alternativo senso del linguaggio nei frammenti archetipici e architettonici, in cui l’emotività soggettiva gioca un ruolo fondamentale: germoglia così la fantasia, che avvicina il monumento lontano al presente, producendo una coesistenza immaginativa tra passato e futuro. Lungi dal sembrare una vergognosa deturpazione della memoria storica di un monumento o un riottoso massacro del decoro urbano, le opere intendono esprimere un comune obiettivo che deve coinvolgere la responsabilità di tutti: la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale.